Umbria (piccola regione della libera repubblica di Assurdistan)
Due brevi premesse:
Credo che Matteo Renzi sia una delle peggiori disgrazie che potevano abbattersi su questo paese.
Ovviamente il problema non è Renzi: il problema è un popolo disorientato e ricolmo di risentimenti, pronto a gettarsi con aspettative messianiche su qualunque cosa sappia di nuovo: Renzi, i 5 stelle, Salvini.
Ma tant'è, Matteo Renzi ha avuto un potere spropositato e ha svolto un ruolo esiziale.Credo (ancora una credenza!) che la gran parte degli elettori 5 stelle abbiano un orientamento progressista, di 'sinistra' e che con il loro voto abbiano voluto esprimere un sincero desiderio di radicale cambiamento.
Questa forse è più di una credenza: io stesso nel 2013 ho votato 5 stelle, affascinato dalle tematiche ecologistiche, dalla critica al fanatismo della 'crescita', dalla (solo sbandierata) tesi che viviamo un'epoca di cambiamenti rapidissimi e radicali, che richiedono radicali ripensamenti.
Poi la delusione è arrivata presto: lo sgangherato giustizialismo, la ventilata disponibilità ad un'alleanza con la Lega sono state ragioni sufficienti per abbandonarli e nel 2018 ho votato Verdi: come dice il Maestro, "a perdere c'è il suo miele". Ma conservo la convinzione che il bacino elettorale dei grillini sia fondamentalmente orientato a sinistra.
Detto questo, partiamo. A me sembra di vivere in mezzo a folli.
Tutto comincia con le elezioni del 4 marzo 2018: non ha senso discutere dei risultati delle elezioni in Umbria come se nulla fosse stato prima e nulla debba essere dopo.
Quelle elezioni, svoltesi con una legge elettorale quasi per intero proporzionale, non davano alcun vincitore, e come in ogni sistema proporzionale era necessario costruire alleanze per formare un governo.
Allora, e proprio allora, sarebbe stato necessario aprire un confronto (non decidere a priori un'alleanza) tra i 5 stelle -il primo partito - e il Pd - il secondo partito. L'esito di un tale confronto non era prevedibile: molte cose dividevano le due forze, su altre erano possibili convergenze. Ma almeno sarebbero state esperite tutte le possibilità e si sarebbe cercato di evitare l'esito malaugurato di una convergenza tra 5 stelle e Lega.
Invece... ecco il nostro Matteo Renzi, sconfitto nel referendum costituzionale, sconfitto nelle elezioni politiche, ma ancora segretario del PD dichiarare che si dimetterà dalla carica di segretario, ma solo dopo avere impedito un'alleanza tra 5 stelle e PD.
Ecco il nostro Matteo Renzi inventarsi un inesistente sistema maggioritario e sostenere che hanno "vinto loro" (loro chi? 5S e Lega erano antagonisti, quanto e più di 5S e PD) e dunque tocca a "loro" governare. Compagni, popcorn!
Ecco il nostro Matteo Renzi gettare i 5S tra le braccia di Salvini, senza lasciare loro alcuna alternativa. Quanto di peggio potesse succedere.
Qui si rivela anche tutta la dappocaggine del gruppo dirigente del Partito Democratico: per un anno i vari Zingaretti, Del Rio ecc., terrorizzati dalla prospettiva di essere accusati di connivenza con il nemico,si sbracciano a dichiarare che con i 5 Stelle mai e poi mai.
E intanto le posizioni si divaricavano sempre più: i grillini si appiattivano sule posizioni salviniane, votavano i due decreti sicurezza, osannavano i porti chiusi, difendevano il sequestratore di persone sull'affare Diciotti, si inventavano il "partito di Bibbiano".
Adesso sì che una convergenza era impossibile.
E poi... arriva l'agosto 2019, Salvini toglie la fiducia al governo Conte.
Adesso sì che sarebbe stato il momento di comperare i popcorn. Lo ammetto la prospettiva di un trionfo di Salvini nelle elezioni anticipate era terrificante, ma non sarebbe stato meglio pensarci un anno prima che si formasse un governo Di Maio-Salvini, un anno prima che il trucido diventasse Ministro dell'Interno, un anno prima degli psicodrammi su porti chiusi, Diciotti, Sea Watch ecc.?
Se si vuole giocare al tanto peggio, tanto meglio, almeno si vada fino in fondo.
E invece ... il salto mortale di Matteo Renzi: bisogna allearsi con i 5 stelle per non lasciare il paese in mano a Salvini. Adesso! Pensarci un anno prima no?
Ed ecco... ancora una volta la dappocaggine del gruppo dirigente PD: avuto il via libera da Renzi (che se la squaglia in 5 minuti verso viva l'Italia. Pardon, Italia Viva) l'alleanza con i 5 stelle, alleanza emergenziale, tra partiti che fino al giorno prima si sono insultati in tutti i modi, diventa alleanza strategica, tra amici fraterni, da riproporre in ogni regione, comune, comitato di quartiere.
Alleanza da riproporre ad ogni livello per battere la destra in un - inesistente - sistema maggioritario.
Tutte le divergenze sono cancellate, Pd e 5 Stelle sono uno e il medesimo, di colpo, senza un vero confronto, senza revisioni degli errori passati.
Ora, io non credo che questa alleanza sia (solo) questione di potere, credo che risponda a una vera preoccupazione. Ma chi può credere che questo abbraccio sia sincero?
E poi vi stupite del risultato delle regionali in Umbria? In Assurdistan non poteva andare altrimenti!
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